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L.U.P.A. e IL MITO DI ARIANNA

1. IL DOCENTE - Arianna
La persona che si pone nel ruolo di docente, è colui o colei che conduce ad una pratica, come esso stesso è stato condotto dallo studio e dalla vita ad una propria illuminazione. Ha affrontato un percorso umano che lo ha formato e lo ha portato a considerare la propria disciplina una materia essenziale alla propria esistenza. Disciplina e conoscenza rappresentano per il docente una via tesa alle possibilità, il mezzo che gli permette di condurre il proprio percorso. L’oggetto di studio  non è il docente o la sua storia personale, bensì come egli tratta la materia, come la affronta, come e con quale fine trasmette il sapere che ha accumulato, e come questo atto produce una crescita collettiva.
 

Arianna, nel mito del Minotauro, svela a Teseo la via per entrare nel Labirinto ed il modo per uscirne salvo. Indica allo straniero i segreti del viaggio sotterraneo; lo segue, ma l’esperienza la compie Teseo, sarà sua ed irripetibile. Arianna  rimane, innanzi ad ogni Teseo, la  custode del Labirinto, la sacerdotessa  del mito del Minotauro.

2. I PERCORSI - Il Labirinto

La L.U.P.A. intende ridare senso e funzione all’arte drammatica nell’era digitale, applicarla in maniera scientifica alla vita quotidiana di una Persona. Ogni docente della L.U.P.A. conduce lungo un percorso che offre alla Persona la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di strumenti umani; così che attraverso  una pratica creativa accresca le sue potenzialità comunicative ed apra a se stesso e agli altri nuove vie di comprensione dell’esistere. 
 

Inizia la discesa nel Labirinto, si perdono i riferimenti, le certezze; si penetra nell’oscurità a cercare il Minotauro, simbolo dell’incomprensibile sofferenza dell’esistere. Affrontare l’ignoto è una imprescindibile iniziazione; perdere gli abituali riferimenti diventa la via per conoscere, per scoprire una luce dentro di noi.

3. IL CAMPO DI STUDIO - Il filo di Arianna

Ogni docente della L.U.P.A. userà la materia a lui più congeniale, quella che ha appreso approfonditamente, per guidare le Persone durante il percorso. La materia è per il docente come lo strumento che un artigiano usa per costruire, un’arte utile a muoversi oltre lo spazio ed il tempo.
 

Il filo è lo strumento che permette a Teseo di uscire vivo dal Labirinto: deve essere lungo abbastanza, forte perché non si spezzi, usato con cura perché non s’impigli, legato in modo che non si sciolga, in un punto del corpo che non impedisca nella lotta e nel cammino .Il filo è indispensabile alla salvezza di Teseo, è la traccia invisibile per la Persona che intraprende uno dei percorsi.        
 

4. L' IGNORANZA - Il Minotauro

Un percorso della L.U.P.A. significa attraversare quello che s’ignora, per lo studente, ma soprattutto per il docente. Ignorare è un vuoto, può essere fonte di paura e di sofferenza che, protratta, porta alla disperazione, all’apatia, all’indifferenza innanzi alla vita. Se il vuoto viene riconosciuto, con cura, lo si può riempire e se ne perde la paura. Il docente pone la Persona innanzi all’ignoranza in un campo e lo guida a colmarla. La Persona che permane nello stato d’ignoranza, impone al docente di sperimentare nuove vie di relazione. 
 

Si è giunti al fondo del Labirinto, si incontra il Minotauro,  simbolo della sofferenza, presente in ognuno di noi. 
Il Minotauro  è schiavo della propria deformazione, vive recluso e non ne conosce il motivo: è considerato una vergogna,  un mostro. La sua nascita (come vuole il mito) è legata alla lussuria di Pasifae e all’hybris (arroganza umana) di Dedalo. Entrare nel Labirinto è l’unica via per liberarlo, Teseo (la Persona) deve ucciderlo per condurlo alla liberazione. Incontrare ed uccidere il Minotauro è metafora impietosa della relazione di docenti e Persona  con l’ignoranza. In verità il mito ci insegna che nulla muore, solo ci si libera dal male.

5. LA PERSONA - Teseo

La Persona che sceglie un percorso della L.U.P.A. si dispone come l’eroe del mito di Arianna. Serba una amorevole attenzione per (il filo) la materia scelta, così da carpire più segreti possibili al docente (Arianna) e intraprendere il percorso (il Labirinto) aperto agli stimoli, alle sfide, alla crescita. Disporsi come un eroe, come un guerriero, è la determinazione ad affrontare i propri limiti e disporsi a superarli. Aprirsi alla conoscenza come un eroe significa aderire al naturale bisogno di ognuno di cambiamento e crescita.
 

Teseo è eroe perché si offre  di liberare l’umanità dal Minotauro. Intraprende un viaggio disperato e mette a rischio la propria vita. Prima di allora nessuno era uscito vivo dal Labirinto. L’amore tra lui ed Arianna gli permette una via di salvezza: così entra, guarda in faccia il mostro e lo sconfigge. Innanzi al Minotauro è però solo, deve ricorrere alla propria arte di guerriero. Arianna veglia sulle sue gesta, e lo attende, ha fiducia nel suo destino, quello di ritornare alla luce. 
 

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